Lo psicologo, questo sconosciuto
- Serena
- 21 mar 2018
- Tempo di lettura: 4 min
Buongiorno amiche e amici lettori,
intendo inaugurare il blog introducendo un tema che sta a cuore all'intera categoria "psi", ovvero il modo in cui la nostra immagine viene recepita entro l'immaginario comune. La cosa per me più facile da fare è partire dagli innumerevoli pregiudizi che avvolgono questo ruolo e cercare insime di smontarli. Vediamone alcuni:
"Lo psicologo cura i pazzi"
"Io non sono malato, quindi perchè dovrei andarci?!"
"Perchè devo pagare una persona per parlarci? Tanto vale parlare con un amico"
"Lo psicologo strizza i cervelli"
"Ma se sei psicologo, mi leggi nella mente?"
"Ma i vostri pazienti si mettono sul lettino?"
...potrei continuare a lungo citando tantissimi esempi di stereotipi e immagini che affollano i pensieri delle persone e rendono a noi addetti al lavoro ancora più difficile una professione che già di per sé ha i suoi lati critici. Allora chiariamo subito: i cosiddetti "pazzi" - e odio chiamarli così - quindi, precisiamo, le persone che presentano gravi sintomatologie psichiche e possono risultare a occhi meno esperti quantomeno bizzarre sono, nella stragrande maggioranza delle volte, inviate e prese in carico da un medico specializzato in psichiatria (AKA uno psichiatra) il quale è abilitato a somministrare terapie farmacologiche. Lo psicologo in sé prende in carico persone che dimostrano un certo grado di aderenza alla realtà che rende possibile un lavoro soprattutto attraverso la relazione. Ancora, l'accezione di "malattia" a livello psicologico assume una connotazione peculiare e difficilmente viene usata: così come una gastrite arreca dolore a chi la subisce, anche la sofferenza psichica derivante ad esempio da un lutto o da uno stato depressivo porta con sé sofferenze anche molto pesanti. Tuttavia lo scopo della psicologia non è considerare la persona solo dal punto di vista della sua sofferenza: sarebbe come soffermarsi su un unico dettaglio di un quadro (magari un'imprecisione dell'autore) e perdersi la bellezza nella sua globalità. A noi psicologi interessa esplorare sì quelli che sono i nodi ed i conflitti presenti nella personalità o gli eventi che hanno portato ad uno stato di malessere, ma anche e soprattutto com-prendere (prendere insieme) tutte le parti - migliori e peggiori - del quadro, per cercare di far fronte agli aspetti negativi, ripristinando però le risorse positive. La decisione di andare da uno psicologo, infatti, può non essere in funzione di "malattie", lutti, separazioni o gravi sofferenze: si può decidere di cercare un sostegno in un momento di vita cruciale (ad esempio nel momento in cui si aspetta un figlio), per quanto riguarda una decisione importante, per orientarsi rispetto a scuola e lavoro o semplicemente per ritrovare le energie e le risorse a fronte di periodi prolungati di tensione.
Sul discorso dell'amico sarò breve: un amico per quanto sia il migliore al mondo, il più empatico di questa terra e la persona più fidata della vostra vita non potrà mai e sottolineo MAI essere il vostro psicologo (anche se è psicologo!): primo, perchè vi conosce ed è coinvolto sentimentalmente quindi non sarà mai oggettivo né eviterà il giudizio, secondo perchè non ha una formazione specifica che gli consente un ascolto neutro (terzo, se davvero è psicologo, non gli è permesso dal Codice Etico che ne regolamenta il comportamento professionale). Un vero psicologo ha affrontato (e ahimé sofferto) ben due lauree (una triennale e una biennale), un tirocinio obbligatorio di mille ore (pari a un anno) ed un esame di stato (alquanto estenuante!). Inoltre è tenuto ad un continuo aggiornamento e al rispetto di un Codice Deontologico imposto dall'Ordine. Ancora, se dispone di un buon grado di coscienza, si sottopone ad un'analisi personale e a sedute di supervisione con colleghi più esperti (che non fanno sconti!). Quello che svolge è a tutti gli effetti un lavoro che, credetemi, risulta anche molto stancante (per quanto splendido) e, al pari di tutti i lavori di questo mondo, merita un compenso.
Ok sullo "strizzacervelli" amici, vi prego, non serve che dica nulla! Direi che siamo tutti d'accordo nel dire che è una baggianata, vero?
"La lettura della mente", ohi ohi, che meraviglia ragazzi! Io non vi nego che se potessi davvero avere questa dote (e i miei colleghi con me) non sarei qui a scrivervi e non mi dannerei l'esistenza per cercare - come voi - di fare chiarezza su questa professione (né tantomeno mi sarei fatta sette ani di studio!). Diffidate da chiunque - psicologo, stregone, cartomante, macellaio.. - che vi proponga la possibilità di attuare questa pratica. Purtroppo o per fortuna non è possibile e sempre purtroppo o per fortuna, arrivare anche solo a esplorare un grammo della mente di una persona è davvero un percorso arduo che si costruisce insieme, giorno per giorno. Avete presente il detto della nonna? quello che "per conoscere una persona devi mangiarci insieme un quintale di sale"? Ecco, non proprio alla lettera, però rende l'idea.
Infine il "lettino". Il lettino è un retaggio che deriva perlopiù da film americani, i quali nel bene o nel male possono veicolare messaggi talvolta aderenti, altre volte ambigui. Il lettino è una creazione del caro Freud (a cui confesso di essere molto affezionata); appartiene quindi al filone psicoanalitico. Senza addentrarmi in meandri oscuri, vi posso dire che sì, alcuni psicoterapeuti usano ancora il lettino, ma che no, non tutti lo adottano e anche chi lo fa non lo propone a tutti. Stop. Ciò detto, negli studi di psicologia trovate anche numerosi e comodi divani, poltrone, sedie, tavolini, ecc ecc.
Cari amiche e amici, questo primo intervento si conclude qui, spero di avervi fatto sorridere, ma anche riflettere. Se avete voglia di condividere commenti, osservazioni, critiche (molto ben accette!) sentitevi liberi di commentare.
Vi lascio con un link ad un simpaticissimo video creato dall'Ordine degli Psicologo della Liguria in occasione della Giornata della psicologia che tratta molti dei temi che ho citato qui sopra. buona visione.
https://www.youtube.com/watch?v=P8hNpoSCP4w

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